Cosa sono le relazioni simmetriche e quelle complementari

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Negli anni '60, un team di teorici e psicologi del Mental Research Institute (MRI) di Palo Alto, in California, iniziò a studiare la comunicazione nelle famiglie con un’ottica diversa e al contempo nuova. Questo team ha analizzato i meccanismi di comunicazione notando che i circuiti di feedback che si auto-rinforzano e si auto-correggono hanno luogo in molti campi, tra cui la neurologia, la biologia evolutiva e persino nei sistemi meccanici ed elettrici: la peculiarità è che tali sistemi si adattano costantemente, ad ogni azione c’è un riscontro che attiva un susseguirsi di impulsi-stimoli-reazioni. Le conclusioni alle quali sono giunti hanno indotto i ricercatori a focalizzarsi su come queste osservazioni potessero trovare applicazione nella psicologia: un esempio su tutti, quello della comunicazione tra i membri all’interno della famiglia in cui ognuno risponde a sollecitazioni/stimoli offrendo un feedback in modo ciclico: in generale gli individui non solo reagiscono gli uni agli altri, ma reagiscono anche alle reciproche reazioni. Questo porta la prima persona o gruppo a reagire a questi stimoli e così via in un ciclo di comunicazione in loop.

Un esempio ben noto nelle coppie in cui vi è un rapporto "inseguitore-distanza”

Quando gli inseguitori sentono che c'è troppo spazio tra loro e un partner, inseguono; se i distanziatori si sentono troppo pressati, si allontanano per avere un po’ di spazio. Se il distanziatore si allontana troppo, l'inseguitore insegue di nuovo (innescando così un meccanismo continuo e ripetitivo). Per descrivere la loro nuova comprensione delle dinamiche familiari, i ricercatori hanno adottato il termine “cibernetica”, parola usata originariamente negli anni '40 del secolo scorso da Norbert Weiner che la definì come "lo studio scientifico del controllo e della comunicazione uomo-macchina". Il team del MRI identificò due tipi di cicli di feedback: simmetrico, in cui le persone si rispondono l'un l'altro in modi simili; complementare, in cui una persona cede o sostiene l'altra. Nessuno dei due è più corretto dell'altro. Quando espressi in modo sano, entrambi i cicli si traducono in crescita e cambiamento positivo.

In relazioni simmestriche sane, le due parti si rispecchiano.

Il successo di una persona viene celebrato dall'altro che poi lavora per avere lo stesso successo che poi viene celebrato per il suo successo e così via, basando su rispetto e ammirazione. Un malsano esempio di simmetria si verifica nelle dinamiche tra due fratelli molto competitivi tra di loro.

Nelle relazioni complementari sane, il modello di comportamento di ogni persona si adatta o è complementare all'altro.

A volte questo è espresso come una divisione del lavoro in cui una persona assume un progetto mentre l'altra fornisce il supporto per il successo di quella persona, il che rende l'altra persona più vincente che è poi supportata dall'altra. Entrambi riconoscono e apprezzano il contributo dell'altro al progetto. Una malsana complementarità può essere vista nelle coppie in cui una persona domina la mancanza di rispetto e controlla l'altra e l'altra persona risponde diventando sempre più passivamente la vittima. Alcuni dei pensatori più brillanti e innovativi in ​​psicologia dell'epoca furono a Palo Alto per impegnarsi nella ricerca e per imparare gli uni dagli altri. Il loro lavoro sperimentale e innovativo costituì la base di gran parte di ciò che avviene attualmente nella terapia familiare, questo perché quanto avviato in California ha rappresentato un cambiamento epocale nel pensiero. La cibernetica ha interrotto la visione orientata a guardare i comportamenti problematici degli individui in una famiglia mettendo invece in risalto la famiglia come un "sistema", un insieme organico ed ecologico i cui membri sono in costante comunicazione e reazione l'uno con l'altro. Il trattamento è quindi necessariamente passato dall’intervento su ogni individuo a quello della comunicazione all'interno del sistema nel suo insieme.

Cosa insegna la cibernetica

Nessuno dei due schemi è il modo "giusto" per creare una relazione: è umano credere che il modo in cui abbiamo scelto di strutturare la nostra relazione sia il migliore. Ma ci sono molti modi sani (sia simmetrici che complementari) per vivere una relazione: sia che il terapeuta sia coinvolto in un matrimonio più complementare o in una relazione più simmetrica basata su principi egualitari, non è suo compito promuovere il suo modello ma ha il compito di cercare la salute o il potenziale per la salute nel modello unico di relazione di una coppia e aiutarli a rafforzarlo. Non è giudicante: descrivere uno schema di comunicazione consolidato da una coppia o in una famiglia elimina l'idea che qualcuno sia responsabile dei problemi. Piuttosto, tutti sono rimasti intrappolati in un modello che causa difficoltà a tutti che, per quanto inconsapevolmente, viene rinforzato e alimentato pur se tossico o nocivo.

Mette in cortocircuito l'idea che qualcuno sia la causa

Quando si pensa in modo cibernetico, è impossibile capire chi ha avviato un'interazione problematica. C’è sicuramente un artefice ma è inutile andare a scavare nel passato: è invece necessario osservare la circolarità della loro interazione e aiutare tutte le persone coinvolte a capirla e decidere come cambiarla.

Mette la coppia/membri della famiglia nell’ottica di una squadra

Si deve ricorre all’aiuto superando la fase della ricerca di un “colpevole”. Si trae giovamento quando si aiuta la coppia o i membri della famiglia a smettere di litigare tra loro orientando la loro attenzione e gli sforzi alla risoluzione reciproca del problema.

Cambia l'obiettivo del trattamento da fissare un individuo a fissare un modello

Quando le persone reagiscono a meccanismi ciclici, l'obiettivo è quello di inserirsi nel ciclo e risolvere i "problemi" di una o più persone. Spesso questo input ha un effetto interessante. Nella pscioterapia di coppia o nella famiglia si lavora per cambiare il proprio modello di comunicazione riducendo anche la capacità difensiva degli individui e rendendo ognuno più aperto a lavorare sulle proprie preoccupazioni particolari.

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