Miti e verità sulla Mindfulness: sveliamo le leggende metropolitane

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La Mindfulness è un tema di grande interesse e al centro di numerose discussioni, ma spesso circolano informazioni errate o fuorvianti. In questo articolo, cercheremo di fare chiarezza sui miti e le verità della Mindfulness, per aiutare chi è interessato ad approfondire questo metodo a comprendere meglio di cosa si tratta.

 

Cos'è la Mindfulness?


La mindfulness è una pratica che consiste nel concentrarsi sul momento presente senza giudicarlo, criticarlo o analizzarlo. Non si tratta di una religione o di una filosofia, ma di una tecnica di meditazione che mira ad accrescere la consapevolezza e la coscienza. Contrariamente ai miti popolari, la mindfulness non è solo per le persone spirituali o religiose. È una pratica che può aiutare chiunque a gestire lo stress e a migliorare la qualità della vita. Le ricerche dimostrano che la pratica della mindfulness può ridurre i livelli di stress e di ansia e migliorare la capacità di concentrazione e di percezione delle emozioni. È bene ricordare che la mindfulness non riguarda solo la meditazione, ma anche pratiche quotidiane come mangiare e camminare con attenzione. Per trarre i benefici della mindfulness, è importante praticarla regolarmente e avere pazienza nel processo di apprendimento.

La Mindfulness, sebbene sia diventata popolare e ampiamente praticata, è spesso soggetta a equivoci e fraintendimenti.

 

Ecco alcuni dei più comuni equivoci sulla Mindfulness:

Equivoco sulla vuotezza della mente: Molti pensano che la Mindfulness richieda di svuotare completamente la mente dai pensieri. In realtà, l'obiettivo non è eliminare i pensieri, ma osservarli in modo non giudicante e lasciarli fluire senza attaccamento.
Equivoco sul raggiungimento di uno stato di calma totale: La Mindfulness non mira a raggiungere uno stato di calma perfetta in ogni momento. Si tratta più di accettare e abbracciare le esperienze presenti, che possono includere ansia, preoccupazioni e altre emozioni.
Equivoco sul fatto che sia solo meditazione: La Mindfulness coinvolge sì pratiche meditative, ma va oltre. Si tratta di portare consapevolezza nelle attività quotidiane, come mangiare, camminare e interagire con gli altri.
Equivoco sulla fuga dai problemi: Alcuni pensano che la Mindfulness sia una forma di evasione dai problemi reali. In realtà, si tratta di affrontare apertamente le sfide con consapevolezza, invece di evitarle.
Equivoco sulla praticità immediata: La Mindfulness richiede pratica costante per ottenere benefici duraturi. Non è qualcosa che può risolvere istantaneamente tutti i problemi o le tensioni.
Equivoco sulla totale assenza di giudizio: Anche se la Mindfulness incoraggia a non giudicare le proprie esperienze, è naturale che i giudizi emergano. L'obiettivo è diventare consapevoli di questi giudizi e osservarli senza essere troppo coinvolti.
Equivoco sulla felicità costante: La Mindfulness non promette di rendere sempre felici. Invece, aiuta a sviluppare una relazione più equilibrata con le esperienze, inclusi momenti di tristezza o difficoltà.
Equivoco sul fatto che sia religiosa: Sebbene le pratiche di Mindfulness siano state originate in contesti spirituali come il Buddhismo, possono essere insegnate e praticate in modo secolare senza riferimenti religiosi.
Equivoco sull'autopilot automatico: Spesso siamo così abituati a fare le cose in modo automatico che dimentichiamo di essere presenti. La Mindfulness mira a spezzare questo "autopilota" e ad essere consapevoli delle nostre azioni.
Equivoco sul controllo completo delle emozioni: La Mindfulness non mira a controllare o sopprimere le emozioni, ma piuttosto ad accoglierle e osservarle senza essere sopraffatti da esse.

In sintesi, la Mindfulness riguarda la consapevolezza attiva e senza giudizio delle esperienze presenti, ma spesso viene fraintesa o semplificata in vari modi. È importante imparare da fonti autorevoli e praticare con una mente aperta per comprendere appieno i suoi benefici e principi.

 

Pratiche spesso confuse con la Mindfulness

Ci sono alcune pratiche che possono essere confuse con la Mindfulness a causa di somiglianze concettuali o di approcci simili, ma che hanno differenze distinte. Ecco alcune di queste pratiche:

Attenzione concentrata (concentrative meditation): Questa pratica coinvolge la focalizzazione dell'attenzione su un singolo oggetto, spesso il respiro o un mantra. Anche se richiede la concentrazione, si differenzia dalla Mindfulness in quanto non si tratta di osservare apertamente tutti gli aspetti dell'esperienza presente, ma di mantenere l'attenzione su un punto specifico.
Relaxation Response (risposta di rilassamento): Questa tecnica, sviluppata dal dottor Herbert Benson, coinvolge la ripetizione di una parola, frase o suono per indurre uno stato di rilassamento profondo. Sebbene possa portare benefici simili alla Mindfulness, non si concentra sulla consapevolezza aperta delle esperienze.
Autoipnosi: L'autoipnosi coinvolge l'induzione di uno stato di trance per raggiungere obiettivi specifici, come il rilassamento o il cambiamento di abitudini. Mentre la Mindfulness mira all'accettazione senza giudizio delle esperienze, l'autoipnosi ha scopi più direttamente orientati.
Yoga: Anche se alcune forme di Yoga integrano principi di Mindfulness, il Yoga è una pratica fisica e spirituale che comprende posture, respirazione e meditazione. Mentre alcune forme di Yoga promuovono la consapevolezza del corpo e della mente, non tutte le pratiche yogiche sono sinonimi di Mindfulness.
Pratiche New Age e pseudoscientifiche: In alcune comunità o movimenti New Age, ci sono pratiche che si presentano come forme di consapevolezza, ma che mancano di basi scientifiche o tradizioni consolidate. Queste pratiche possono variare notevolmente e devono essere considerate con cautela.
Visualizzazione guidata: La visualizzazione guidata coinvolge l'immaginazione di scene o luoghi rilassanti o positivi. Mentre può essere utilizzata per scopi simili alla Mindfulness, non richiede lo stesso livello di consapevolezza del momento presente.
Mindfulness basata sulla fede religiosa: Alcune religioni includono pratiche simili alla Mindfulness, ma integrate nei loro contesti spirituali. Anche se ci possono essere sovrapposizioni, queste pratiche sono influenzate dai rispettivi insegnamenti religiosi.

È importante distinguere tra queste pratiche e la Mindfulness, poiché ognuna ha i propri obiettivi, approcci e benefici specifici. Se sei interessato alla Mindfulness, è consigliabile rivolgerti a insegnanti qualificati o risorse affidabili per una comprensione accurata e approfondita.

 

Praticando la mindfulness, si diventa più felici?

La pratica della mindfulness può aiutare a gestire lo stress e a ridurre l'ansia, ma porta anche a una maggiore felicità? La risposta a questa domanda non è chiara. Da un lato, la pratica della mindfulness può aiutare a sviluppare l'empatia, l'accettazione e a ridurre i pensieri negativi, il che può portare a una maggiore soddisfazione nella vita. D'altra parte, non c'è alcuna garanzia che la pratica della mindfulness si traduca automaticamente in una maggiore felicità. Tuttavia, è dimostrato che la pratica della mindfulness può aiutare a formare abitudini di pensiero e approcci alla vita positivi, che possono portare a un aumento dei livelli di felicità a lungo termine. Come sempre nel caso della mindfulness, è fondamentale una pratica regolare e un approccio non giudicante e accettante ai propri pensieri ed emozioni.

 

 

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