Cos'è l'Autostima? Una spiegazione psicologica

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Credi in te stesso”: chissà quante volte ci siamo trovati davanti a questo motto tra consigli, letture e motivazione personale. Accettarsi e trovare forza per realizzare i nostri sogni è sicuramente l’inizio di un percorso che può portare al successo in ogni cosa che ci coinvolge: l'autostima gioca così un ruolo importante perché attiva la fiducia nelle nostre capacità e la volontà per metterle in pratica, raggiungendo quindi la realizzazione mentre navighiamo nella vita con una prospettiva positiva.

L'autostima, secondo Morris Rosenberg, è semplicemente l’approccio con un "atteggiamento favorevole o sfavorevole verso il sé". L’autostima è quindi il senso generale del valore che ci diamo e può dipendere da vari fattori (contesto sociale, aspirazioni, esperienze), essere misurabile (ovvero possiamo testarla e migliorarla) e può anche essere valutata (Scala di Rosenberg con 10 fattori e con la Coopersmith Self-Esteem Inventory composta da 50 item).

L'autostima non va confusa con:

• il concetto di sé (percezione che abbiamo di noi stessi);
• l’immagine di sé (il modo in cui ci si vede non completamente in linea con la realtà oggettiva);
• l’amor proprio (il riconoscimento più globale del nostro valore umano esseri degni di amore);
• la fiducia in sé stessi (basata su misure esterne di successo e valore)
• l’auto-compassione (come ci relazioniamo a noi stessi in termini gentili e indulgenti)

Molto vicina all’autostima è l’autoefficacia che si basa sulla convinzione nella propria capacità di avere successo in determinati compiti.

Parlare in generale di stima richiama il quarto livello della piramide di Maslow, quello dei i bisogni di stima dell’individuo nelle relazioni interpersonali per lo più focalizzati su misure esterne che portano a farsi accettare dagli altri e a ritenersi appagati.

In alcuni studi, Branden ha invece definito alcune caratteristiche che identificano l’autostima

- essere aperti alle critiche,

- riconoscere gli errori,

- sentirsi a proprio agio nel dare e ricevere complimenti

- mostrare un'armonia tra ciò che si dice, si fa, si guarda, si suona e si muove.

Le persone con un'elevata autostima non hanno paura di mostrare la loro curiosità, discutere le loro esperienze, idee e opportunità: ad esempio, approcciarsi in modo critico al motivo per cui non abbiamo centrato un obiettivo puntando a risolvere il problema piuttosto che crogiolarsi in atteggiamenti negativi (autocommiserazione, resa, abbattimento).

Di contro, possiamo trovarci di fronte a comportamenti che abbassano il nostro livello di autostima:

- irritazione facile e inutile

-non sentirsi ascoltati,

- temere il giudizio altrui subendone il condizionamento

- insicurezza nelle decisioni,

- negatività diffusa e mancanza di fiducia in ciò che si fa,

- assenza di obiettivi poiché ci si sente “incapaci”.

Occorre quindi un equilibrio che porti ad una sana autostima prendendo spunto da sei fattori:

1. Identificare 10 punti di forza e 10 punti deboli
2. Stabilire aspettative realistiche.
3. Non cercare la perfezione a tutti i costi
4. Esplora sé stessi
5. Essere ponti a cambiare
6. Non usare gli altri come metro di giudizio

Per lavorare sull’autostima è anche opportuno affidarsi ad un consulente il quale ci aiuta a capire più a fondo i nostri pensieri e le nostre sensazioni: la condivisione continua con il professionista è utile a creare fiducia, accettazione ed è finalizzata a valutare i nostri aspetti positivi. Quando un paziente condivide i suoi pensieri e sentimenti interiori con lo psicologo e questi risponde con accettazione e compassione anziché con giudizio e correzione, si crea la base per una sana autostima: un intervento simile è più efficace soprattutto se la propria autostima è bassa o alterata.

Tra le azioni che invece possono essere intraprese in autonomia rientra la meditazione: si può acquisire la capacità di diventare consapevoli delle proprie esperienze interiori senza identificarsi eccessivamente con esse.

La meditazione può alleggerire la preoccupazione per sé stessi, liberandoci dall'essere controllato dai pensieri e dai sentimenti delle nostre esperienze personali.

Molto interessante quanto attuale è infine un corretto utilizzo dei social media: le varie piattaforme “costringono” a ad analizzare gli altri e ci portano al confronto. Occorre comprendere che quanto vediamo su Facebook, Instagram e Twitter non è rappresentativo della vita reale: spesso è tutto molto curato nei particolari, perfetto, impeccabile e non troviamo mai tristezza, fallimento o delusione. Ciò rischia di creare standard irraggiungibili e spesso irreali: è necessaria quindi una visione critica che porti si a trovare ispirazione ma non a imitare per sentirci accettati o come gli altri.

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