La Gestalt ha sempre avuto un ruolo di rottura rispetto alla "psicoterapia tradizionale" creando un dualismo “moderno vs postmoderno” con quest’ultimo che vede ognuno come creatore della realtà e non ricevitore passivi della "verità" oggettiva. Gli approcci possono comunque convivere in ambito terapeutico puntando a una prospettiva condivisa su ciò che costituisce la verità fondamentale rispetto alla realtà psicologica.
L'obiettivo principale della consulenza di coppia della Gestalt è aumentare la qualità, la facilità e la frequenza degli scambi tra i partner nella coppia (Wheeler, 1994). Nella misura in cui ciò accade, i partner diventano più presenti, vivi e consapevoli, quindi meglio connessi tra loro pur mantenendo, o addirittura aumentando il loro rispetto per la loro separatezza (Borofsky R. & Borofsky A.K., 1994).
Questo punto è rafforzato da Wheeler quando afferma che la terapia della Gestalt è "intrinsecamente e necessariamente relazionale nella sua teoria e metodologia" e che l'intimità stessa è un bisogno primario di tutti gli individui. Intimità e cura delle relazioni interpersonali positive non sono solo il risultato dello sviluppo individuale, ma una componente centrale di uno sviluppo sano. Le coppie cercano l'omeostasi, quindi un partner è incline ad adattarsi ai problemi psicologici dell'altro e può persino resistere al sano cambiamento del suo partner se si verifica nel contesto della loro terapia individuale.
1) sicurezza, stabilizzazione e definizione del contesto per il cambiamento;
2) riflessione sulle narrazioni traumatiche;
3) consolidamento di nuove prospettive, atteggiamenti e comportamenti.
Il modello fornisce le basi, mentre la sintesi di teorie e tecniche offre la massima flessibilità per soddisfare le esigenze cliniche di una determinata coppia.
Questo approccio è anche integrato non solo perché culture diverse “inquadrano” il trauma in modo diverso, ma perché ogni singola coppia presenta un insieme unico di punti di forza, sfide, obiettivi terapeutici e bisogni clinici. In un suo articolo inedito del 2014, Fisch 2014 sottolinea che la maggior parte dei modelli di consulenza di coppia non considera l'impatto unico di traumi passati sugli individui e sulle dinamiche relazionali all'interno di queste coppie.
La studiosa osserva che un passato traumatico infantile è particolarmente distruttivo nelle relazioni successive a causa dei suoi effetti negativi sullo sviluppo emotivo, cognitivo e psicologico.
1) livelli cronicamente alti di ipereccitazione emotiva;
2) livello cronicamente basso di eccitazione (ipo);
3) un partner sperimenta ipereccitazione, mentre l'altro è introverso o emotivamente inaccessibile (ipo).
Ogni modello riflette uno stato disregolato che interrompe la capacità di elaborare adeguatamente i problemi interpersonali, completare "tentativi di riparazione" dopo le discussioni e il godimento di una relazione generalmente stabile, flessibile o adattiva.
Così entra in gioco il ruolo del terapeuta il quale deve decifrare e ricostruire un nuovo spazio che simbolizzi e contenga le deficienze delle relazioni oggettuali del partner, modificandone le proiezioni. In altre parole, si identificano e riformulano le rappresentazioni distorte che si sono sviluppate nella relazione, sulla base delle prime esperienze traumatiche.
Nel tempo, la coppia apprende modalità nuove e più flessibili di risposte e comportamenti.
I principali punti di forza dell'approccio della Gestalt sono la sua intensa attenzione al modello costruttivista dell'esperienza, l'enfasi sul lavoro nel contesto del problema, la posizione del terapeuta come facilitatore del processo, l'attenzione sugli obiettivi generali (presenza e consapevolezza, che porta a migliori connessioni con gli altri) piuttosto che risultati specifici, e l'enfasi sui temi della vergogna come centrali ai problemi relazionali e alle loro soluzioni finali.
Date le sue radici umanistiche, la Gestalt tende a seguire la convinzione fondamentale che esiste una tendenza naturale per l'organismo umano a "crescere" nella direzione della salute, della funzionalità e dell'intimità, se è possibile stabilire le condizioni affinché tale crescita avvenga. È compito del terapeuta creare e mantenere quelle condizioni, non mirare a un risultato specifico nella terapia.
La chiave è che la Gestalt abbracci quella che chiamiamo teoria dei campi contingenti, che conserva il nucleo del modello costruttivista della realtà esperienziale, ma consente anche di accettare una visione più "oggettiva" dei fenomeni, a seconda che si stia prendendo un micro vs prospettiva macro.
Quanto agli aspetti pratici e all’intervento, nella terapia l’obiettivo principale è quello di aiutare ciascuno a confrontarsi con la realtà della propria storia traumatica, a riconoscere come essa abbia influenzato le proprie dinamiche relazionali attuali e a lavorare attraverso le conseguenze cognitive ed emotive del trauma, nel campo della propria corrente.
Per far ciò è necessario ricorrere a esercizi di comunicazione in stile Gestalt, aumentando la volontà di entrambi i partner nell’esprimere verità che non erano state espresse prima concentrandosi sul concetto di regolazione affettiva, cioè su come i due partner controllavano, sperimentavano e comunicavano individualmente e collettivamente le loro emozioni.
1) la fonte delle emozioni inquietanti dell'altro;
2) la lotta per controllarli;
3) le distorsioni nella loro comunicazione.
Come risultato di questo step entrambi i partner hanno trovato modi migliori per affrontare le proprie emozioni.
Questo esempio di intervento nella terapia di coppia, che integra gli approcci tradizionali con una base di teoria e pratica della Gestalt, mostra che tale lavoro non solo è possibile, ma può essere molto efficace.
Studio Koinè - Via Tigrè 77 - 00199 Roma, Italy
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